Fare il sindaco è un impegno gravoso e di grande responsabilità ma ognuno declina l’incarico in modo diverso, ecco perché credo sia doveroso fin da subito chiarire come intendo interpretare questo ruolo se il verdetto delle urne dovesse assegnarmelo.
- Sindaco a tempo pieno. In quest’epoca di rapidi cambiamenti non credo si possa amministrare con cura un Comune svolgendo altre attività. A parte gli impegni istituzionali occorre monitorare l’avanzamento delle delibere, le opportunità di sviluppo, programmare gli impegni, motivare e sostenere i collaboratori (vera forza dell’amministrazione comunale) e poi, soprattutto, occorre saper ascoltare… tutti!
- Sindaco cittadino. Il sindaco deve essere a disposizione dei cittadini e non viceversa: perché ciò sia possibile è evidente che deve essere facilmente reperibile. Il mio intento è di avere un ufficio aperto ai singoli e alle associazioni in modo da avere un costante confronto costruttivo sulle esigenze di tutti per poter poi giungere a una sintesi che porti sempre prevalere l’interesse pubblico su quello privato.
- Sindaco garante. Sappiamo bene come in questi ultimi anni la criminalità organizzata, la mafia, la ndrangheta si siano infiltrate in comuni medi e piccoli del Nord, tra cui alcuni del Piemonte. Il sindaco in prima persona deve vigilare sulla trasparenza di tutti i movimenti, le assegnazioni e le partecipazioni in atto e in divenire per garantire l’assoluta estraneità di certe logiche criminali (e questo è un tema molto sentito anche da tutta l’amministrazione della Regione Piemonte).
- Sindaco coach. È la squadra a fare la differenza (e fortunatamente so di poter contare su una squadra forte, preparata, determinata e onesta). Però il mio lavoro di psicologo mi insegna che le squadre devono essere costantemente motivate e supervisionate, e occorre che ognuno abbia sempre i riconoscimenti che merita e si senta parte di un tutto.
- Sindaco negoziatore. Oggi più che mai è fondamentale fare rete e avere capacità di mediazione e di negoziazione sia con i pari livello (le amministrazioni comunali dei paesi limitrofi) sia con le istituzioni gerarchicamente superiori (come la Città metropolitana e la Regione Piemonte).
Cinque punti che fanno parte del mio essere, sia per caratteristiche personali sia per consuetudine professionale, e che mi hanno portato ad accettare la candidatura che mi è stata proposta.
Cinque punti per i quali mi impegnerò con braccia, gambe, testa e tanto cuore!